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Come gestire il Risk Based Thinking

Per molti imprenditori, e molti Responsabili dei Sistemi, il Risk Based Thinking è solo una scocciatura e per questo molto spesso si tende a adottare un approccio “minimalista”, peraltro ampiamente tollerato dalla Norma stessa. 

L’applicazione del requisito, infatti, non prevede registrazioni specifiche ne documenti particolari il che, per un Italiano, equivale a fare una legge senza una sanzione prevista…!!

Niente di più sbagliato. Un approccio di Risk Management ai Sistemi di Gestione altro non è che il modo per guidare l’Azienda nel prendere decisioni basate su valutazioni “oggettivizzate”. 

Applicare il Risk Based Thinking non è un piacere che faccio al valutatore di turno, ma un processo strategico per lo sviluppo del business.

Per questo motivo nella piattaforma Digitaliso è presente un menù che sviluppa il Risk Based Thinking in modo organizzato attraverso una linea guida che, guarda caso, arriva sempre da ISO: la ISO 31000. Questa norma è una linea guida non certificabile. Questo la rende particolarmente interessante e utile per affrontare il Risk Based Thinking attraverso un processo in grado di unire l’analisi del contesto, l’identificazione dei rischi e delle opportunità, la loro valutazione e le azioni che ne possono scaturire.

I vantaggi del Risk Based Thinking con Digitaliso

Il vantaggio di un approccio strutturato e guidato dalla piattaforma Digitaliso è:

  • capacità di realizzare una indagine analitica per individuare rischi e opportunità
  • dinamicità delle valutazioni nel tempo, per farle evolvere come e quando serve
  • semplicità di analisi grazie ad un approccio logico e lineare che unisce tutti i puntini tracciando la strada corretta
  • aiuto nella individuazione dei rischi sia a livello strategico che operativo
  • aiuto nella individuazione delle opportunità
  • presa in carico delle azioni di miglioramento e supporto al loro avanzamento e alla loro verifica di efficacia

Oltre alla metodologia, Digitaliso integra nel setup una serie di esempi che arrivano dal secondo “Quaderno della Qualità” che UNI ha realizzato proprio sull’analisi del contesto. 

Un documento tecnico che per molti sembra una “complicazione affari semplici” e che invece offre spunti molto interessanti e importanti per applicare correttamente la ISO 31000.

Lo abbiamo letto per te e tradotto in esempi pratici e pronti all’uso, un punto di partenza fondamentale per fare un ottimo lavoro utile alla tua organizzazione. 

Cosa aspetti per vederlo in azione?