E’ notizia di questi giorni che il mercato del lavoro in Italia è in salute come non lo era da molto tempo. L’occupazione è risalita e pure quella relativa ai giovani under 35 ha il segno positivo (fonte ISTAT Gennaio 2025).
Eppure c’è un dato che ci colpisce. Il livello salariale in Italia è il più basso tra i quattro grandi dell’UE e al di sotto della media Europea (fonte Eurostat).
Come mai questa discrepanza?
Il motivo principale risiede nel fatto che l’Italia è un Paese manifatturiero che si trova spesso a competere nella fascia più bassa del mercato, dove è il prezzo quello che conta.
In questo contesto, mantenere alta la qualità dei prodotti senza erodere le marginalità è una sfida complessa.
Quando è il prezzo a guidare l’offerta, le aziende possono migliorare le marginalità solo aumentando la produttività o riducendo i costi. Tuttavia, una strategia basata esclusivamente sulla riduzione dei costi, spesso concentrata sulla manodopera, porta inevitabilmente a un contenimento degli stipendi, che rimangono bassi e poco competitivi.
E allora come si può uscire da questa situazione?
Innovare e digitalizzare come soluzione
Una soluzione sostenibile è quella di adottare una strategia di posizionamento che miri a spostarsi verso una fascia di mercato più alta, puntando sull’innovazione, sulla digitalizzazione e sul miglioramento continuo della produttività.
Le politiche europee Industria 4.0 ora Industria 5.0, il PNRR, sono strumenti finanziari messi a disposizione dei Paesi, e delle aziende, per attuare questa trasformazione.
Nonostante tutti gli sforzi profusi negli ultimi anni l’Italia si trova tutt’ora all’ultimo posto tra i grandi Paesi europei nell’indice DESI (Digital Economy and Society Index), che misura il livello di digitalizzazione dell’economia e della società. Questa posizione dipende in particolare dalle carenze nelle competenze digitali e dalla limitata integrazione delle tecnologie digitali nel business.
Ma è proprio nelle sfide più difficili che si trovano le opportunità più grandi. Le imprese italiane hanno davanti agli occhi una chiara via d’uscita: innovare i processi e digitalizzare le attività per migliorare l’efficienza, la produttività e la competitività.
Iniziare il cambiamento con dei piccoli passi
Non è semplice trasformare un intero sistema-paese, ma ogni cambiamento significativo parte da piccoli passi. Ogni imprenditore, manager e lavoratore può contribuire a questa rivoluzione, adottando nuove tecnologie, investendo nella formazione continua e sviluppando una mentalità orientata al miglioramento.
Il futuro si costruisce giorno per giorno, passo dopo passo, con determinazione e visione. L’Italia ha tutte le potenzialità per risalire la classifica dell’innovazione e tornare a essere un punto di riferimento per qualità, efficienza e capacità di adattamento ai cambiamenti del mercato globale. Gli strumenti ci sono, anche per le PMI.
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